Sono più di 14 mila le startup in Italia e molte di queste nascono facendosi forza sull’appoggio della famiglia, attraverso la collaborazione nell’ambito familiare. Spesso è proprio da qui che arrivano i primi fondi necessari per dare il via alla propria azienda innovativa.

Una startup familiare ha pregi e difetti, come ogni altro tipo di organizzazione. Per questo è importante gestire il tutto nei minimi dettagli, evitando che le situazioni possano degenerare. Anche se si lavora in famiglia non bisogna dimenticare che lo scopo è quello di ottenere successo e far diventare redditizia tutta l’attività.

Possiamo ora iniziare a capire perché la presenza della famiglia può essere determinante per permettere alla nostra startup di raggiungere il successo.

Come organizzare una startup in famiglia

Dai giovani nasce l’idea, mentre sono poi gli adulti di casa a dare il giusto sostegno economico, come conferma una ricerca dell’Università di Bologna su circa cento startup della regione Emilia Romagna. Secondo questa ricerca sono proprio gli amici o i parenti ad aiutare dal punto di vista finanziario nella quasi totalità dei casi: la percentuale è del 88.6%, lasciando davvero poco spazio alle altre opzioni.

A quanto pare questo genere di aiuti arriva raramente dalle banche, solo nel 3% dei casi. Una percentuale simile la hanno le aziende che hanno chiesto un classico debito in banca, senza richiedere un vero e proprio investimento: solo il 2.6% dei casi. Anche per quanto riguarda la partecipazione di altre aziende non si va lontani con le percentuali, con il dato che si attesta sul 4%. Vediamo alcuni consigli utili per chi ha deciso di avviare una startup in famiglia.

Tutto nero su bianco

Uno dei principali difetti delle aziende a conduzione familiare è la scarsa formalità, che può lasciare spazio a futuri equivoci e incomprensioni. Per questo il primo passo da fare è mettere fin da subito tutto nero su bianco, distinguendo i ruoli e soprattutto le responsabilità. Nonostante si tratti di un lavoro familiare, dove è l’armonia a doverla fare da padrone, bisogna far sì che sia i rapporti sul luogo di lavoro, sia quelli interpersonali, non escano danneggiati da situazioni poco chiare. In questo modo si eviteranno sia problemi presenti sia, soprattutto, dissapori futuri.

Dividere le emozioni dal lavoro

Sul posto di lavoro è normale che possano esserci critiche o discussioni. L’importante è saper lasciare del tutto fuori le emozioni, arrivando a comprendere che eventuali problemi non vanno letti in chiave personale. L’obiettivo comune è quello di ottenere successo, e per questo non ci si può far fermare nel far notare cosa va e cosa non va per timore che l’emotività prenda il sopravvento. Non si tratta di discussioni familiari, ma di situazioni che riguardano esclusivamente il luogo di lavoro.

Risolvere subito i problemi

I problemi non vanno lasciati cuocere a fuoco lento, perché il rischio è di portarli con noi a casa la sera, finendo per discutere fuori dall’orario di lavoro. Bisogna saper dividere casa e lavoro, altrimenti il peso per la nostra mente potrebbe essere eccessivo. Qualsiasi problema va affrontato subito, senza lasciarlo sedimentare: è il modo migliore per risolverlo senza renderlo più grande di quanto è in realtà.

Trasparenza con il team

Se abbiamo un team misto, composto da familiari e da altri collaboratori, deve essere chiaro fin da subito che esistono dei legami personali. Non c’è niente di male ad avere familiari competenti all’interno dell’azienda. Al contrario la scarsa trasparenza potrebbe creare delle visioni sbagliate da parte dei nostri collaboratori.

Cogliere i punti deboli

Ognuno ha i suoi punti di forza, così come ognuno ha i suoi punti deboli. Non dobbiamo far finta di nulla solo perché con noi lavorano dei parenti. Al contrario è giusto che ognuno operi nei settori dove è più capace, piuttosto che avere a che fare con qualcosa che va oltre le proprie competenze. In caso contrario il rischio è di diminuire le potenzialità e la produttività dell’azienda.

Lo startup mentor

Uno startup mentor può fare la vera differenza quando si tratta di un’azienda a conduzione familiare. Uno dei principali rischi è quello di non essere obiettivi riguardo alla propria attività, perché tutti sono ugualmente coinvolti dal punto di vista personale e emotivo. Inoltre il punto di vista di un consulente esterno è utile per cogliere il quadro generale in maniera ancora più chiara, valutando quanto sta accadendo da una differente e inedita prospettiva.

Lo startup mentoring program è appunto un programma offerto da B-Plannow che va proprio inquesta direzione, offrendo un servizio di mentoring che garantisce tutti i vantaggi dell’avere un mentor, come puoi vedere a questo articolo, più molti altri utili a raggiungere i traguardi prefissati. Questo avviene perché uno startup mentor rappresenta la guida ideale in grado di mostrare cosa va e cosa non va, mettendo la propria esperienza al servizio della nostra startup.

 

 

Categorie: Lavoro

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