L’argento colloidale è considerato il più antico antibiotico e antibatterico della storia, sostituito al giorno d’oggi dai farmaci di ultima generazione, i cosiddetti FANS. Tuttavia, l’utilizzo dell’argento colloidale, seppur non frequente come nel passato, rappresenta un valido aiuto nel contrastare molti disturbi che si possono presentare all’interno dell’organismo. Attualmente è ritornato di nuovo in voga perché, a differenza degli antinfiammatori non steroidei e degli antibiotici presenta pochissimi effetti collaterali e si può reperire facilmente sia in erboristeria che online dai portali del settore omeopatico come Sante Naturels.

Benefici dell’argento colloidale

L’argento colloidale presenta benefici su molti livelli: ha una forte efficacia come antibiotico ed antivirale, in quanto combatte virus, batteri (compresi quelli più resistenti ai farmaci), funghi (come la candida) e altri microrganismi; possiede proprietà antinfiammatorie elevate, in quanto risulta utile nell’abbassare i livelli d’infiammazione all’interno del corpo; aiuta e rinforza il sistema immunitario,soprattutto se assunto nei periodi nei quali si va maggiormente incontro ad un abbassamento delle difese immunitarie, come durante i cambi di stagione quando si è più esposti a raffreddore ed influenza. Infine, coadiuva la rigenerazione della cute lesa o cicatrizzata e viene utilizzato per favorire il ricambio cellulare in caso di scottature, eritemi, psoriasi, problemi dermatologi lievi e più gravi.

Proprio a causa di tutte queste proprietà benefiche, l’argento colloidale era largamente adoperato sin dall’Antichità. Usualmente gli antichi Romani utilizzavano l’argento per costruire qualsiasi tipo di utensile alimentare come, ad esempio, posate, bicchieri e contenitori per conservare gli alimenti,. Questo poiché anche il solo contatto con questo metallo contribuiva a ridurre drasticamente il rischio di infezioni. Ovviamente solo le famiglie nobili e agiate potevano permettersi di utilizzare stoviglie in argento e godevano di longevità e di uno stato di salute nettamente migliore rispetto a quello del volgo. Da qui la credenza che i nobili fossero privilegiati e che possedessero una tipologia di sangue differente da quella del popolo, il cosiddetto sangue blu. In effetti, possedere una colorazione del sangue che tende ad un colore più bluastro, è un possibile effetto collaterale dell’argento, che se assunto in quantitativi eccessivi, può apportare questo tipo di colorazione al sangue, in chi ne abusa. Proprio questa è l’origine del detto “essere di sangue blu” per indicare l’appartenenza alla classe nobiliare

Posologia e modalità di assunzione dell’argento colloidale

Per sua natura, l’argento colloidale, può essere assunto in diverse modalità, come ad esempio: molti studiosi suggeriscono l’assunzione orale, soprattutto per contrastare li stati febbrili ed influenzali; tramite gargarismi in caso di infiammazione delle mucose orali o di infiammazioni alla gola; applicato a livello topico sulle zone interessate, nel caso di ferite ed ustioni; oppure, tramite gocce o colliri,in caso di infezioni agli occhi. Il dosaggio dell’argento colloidale, varia a seconda del prodotto utilizzato, del disturbo da curare e soprattutto dalla concentrazione di argento presente. L’argento colloidale può essere impiegato ad uso esterno (utilizzato sottoforma di creme, pomate, cerotti, ect.) ed uso interno (utilizzato sottoforma di colliri, colluttori e nebulizzatori). L’argento colloidale quindi, si trova in commercio sotto varie forme; può essere introdotto nel corpo con l’ingestione, con i gargarismi, tramite inalazione oppure attraverso creme, clisteri e lavande vaginali. L’argento colloidale, inoltre, può essere ingerito, ed in quel caso, si consiglia a chi lo assume di ingerirlo lontano dai pasti o a digiuno, favorendo così la digestione ed evitando una cattiva fermentazione del cibo; può essere assunto come colluttorio, effettuando almeno 30 secondi di gargarismi, per poi espellerlo non risciacquando per almeno 5 minuti il cavo orale; può essere utilizzato per effettuare risciacqui per curare la mucosa lesa da gengiviti e placche; ed infine, può essere utilizzato come nebulizzatore per contrastare i disturbi dell’apparato respiratorio, dove le piccole particelle dell’argento colloidale, raggiungono direttamente gli alveoli polmonari, combattendo gli agenti patogeni.

Argento colloidale: quali sono le principali controindicazioni

L’argento colloidale, essendo tipicamente un minerale atossico, possiede pochissimi effetti collaterali e di conseguenza controindicazioni. Attraverso numerosi studi, tuttavia, si è evidenziata una pigmentazione elevata, in chi ne abusa o lo utilizza giornalmente, creando quello che nella terminologia specifica viene indicata come “argirasi”. Inoltre, risulta altamente pericoloso se assunto da soggetti allergici all’argento.

Categorie: Salute

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