La percezione comune degli squali è stata influenzata per anni da film sensazionalistici, notizie fuorvianti e racconti drammatici. Questa immagine distorta ha oscurato la realtà: molte specie di squali presenti nei mari italiani sono completamente innocue per l’uomo e svolgono un ruolo fondamentale nella salute degli ecosistemi marini.
Conoscere meglio gli squali non pericolosi e imparare a distinguere i reali rischi da paure infondate è un passo essenziale verso una maggiore consapevolezza ambientale e la protezione della biodiversità marina.
Quante specie di squali vivono nel Mar Mediterraneo?
Il Mar Mediterraneo ospita circa 50 specie di squali, tra cui alcune delle più affascinanti e poco conosciute al mondo. La maggior parte di esse è completamente innocua per l’essere umano. Gli attacchi documentati sono rari e spesso derivano da situazioni di confusione o difesa da parte dell’animale.
Nel corso degli anni, la popolazione di squali nel Mediterraneo ha subito un calo drammatico, a causa di pratiche come la pesca intensiva, la distruzione degli habitat costieri e la cattura accidentale nelle reti da pesca.
Elenco degli squali innocui nel Mediterraneo
Verdesca (Prionace glauca)
Tra le specie più comuni nei mari italiani, la verdesca è facilmente riconoscibile per il corpo affusolato e la tonalità blu brillante. È del tutto innocua per l’uomo e si nutre principalmente di pesci e calamari. Vive in mare aperto e si avvicina raramente alle coste. Negli ultimi 50 anni, la popolazione globale della verdesca è diminuita di oltre l’80% a causa della pesca accidentale.
Squalo elefante (Cetorhinus maximus)
Secondo pesce più grande al mondo dopo lo squalo balena, lo squalo elefante raggiunge anche i 10 metri di lunghezza, ma si nutre esclusivamente di plancton. Utilizza le branchie per filtrare l’acqua e non rappresenta alcuna minaccia. Gli avvistamenti avvengono soprattutto tra primavera e autunno nelle acque della Liguria e della Toscana.
Squalo volpe (Alopias vulpinus)
Caratterizzato da una lunga coda che utilizza per stordire le prede, lo squalo volpe è un predatore solitario e timido. È molto raro incontrarlo durante attività balneari, poiché predilige acque profonde e si tiene lontano dall’uomo.
Squalo nutrice (Ginglymostoma cirratum)
Specie dal comportamento docile e abitudini notturne, vive prevalentemente sui fondali. Anche se più comune nei mari tropicali, può occasionalmente essere avvistato nel Mediterraneo. Si nutre di crostacei, molluschi e piccoli pesci.
Squalo leopardo (Triakis semifasciata)
Con la sua caratteristica livrea maculata, è molto apprezzato dai subacquei per la sua eleganza e tranquillità. Anche se originario delle acque del Pacifico orientale, sono stati registrati rari avvistamenti in acque temperate mediterranee.
Miti da sfatare sugli squali
“Gli squali attaccano spesso l’uomo”
Falso. Gli attacchi di squali nel mondo sono estremamente rari, meno di 100 all’anno a livello globale, e nel Mediterraneo meno di 50 in tutto il secolo scorso.
“Tutti gli squali sono pericolosi”
Solo una piccola percentuale delle oltre 500 specie esistenti è potenzialmente pericolosa per l’uomo. La maggior parte ha un comportamento schivo e non aggressivo.
“Gli squali sono predatori spietati”
Gli squali sono regolatori dell’ecosistema marino. Molti si nutrono di pesci malati o deboli, contribuendo alla salute degli oceani. L’idea dello squalo come “macchina assassina” è frutto di narrazioni distorte.
Squali potenzialmente pericolosi nel Mediterraneo
Squalo bianco (Carcharodon carcharias)
Presente in modo sporadico nel Mediterraneo, predilige acque profonde e fredde. Gli attacchi all’uomo sono eventi isolati e rari. La sua presenza è più comune al largo della Sicilia, Tunisia e Croazia.
Squalo tigre (Galeocerdo cuvier)
Specie tropicale che entra solo occasionalmente nel Mediterraneo. È nota per la dieta onnivora e l’indole curiosa, ma gli attacchi documentati in Europa sono quasi inesistenti.
Squalo toro (Carcharhinus leucas)
Conosciuto per la capacità di nuotare anche in acque dolci, è una presenza estremamente marginale nel Mediterraneo. È più diffuso in altre aree del globo, come il Golfo del Messico o l’Africa occidentale.
Cosa fare se si incontra uno squalo in mare
Anche se le probabilità di un incontro sono estremamente basse, è utile sapere come comportarsi:
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Mantenere la calma e nuotare lentamente verso riva.
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Evitare movimenti bruschi e schizzi.
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Nuotare in gruppo, pratica che riduce i rischi.
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Non indossare oggetti brillanti o colorati, che possono attirare l’attenzione.
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Evitare di entrare in acqua al tramonto o in condizioni di scarsa visibilità.
Perché proteggere gli squali è fondamentale
Gli squali, anche quelli non pericolosi, sono indicatori di salute degli oceani. Regolano le popolazioni ittiche e mantengono il delicato equilibrio della catena alimentare. La loro scomparsa può generare squilibri ecologici significativi, portando al collasso di interi ecosistemi marini.
Negli ultimi 40 anni, le popolazioni di squali di medie e grandi dimensioni si sono ridotte fino al 90% (fonte: FAO). Pratiche come il finning, la pesca indiscriminata e l’inquinamento sono le cause principali.
Dove si avvistano più spesso gli squali nel Mediterraneo?
Alcune zone sono più soggette ad avvistamenti, senza che ciò rappresenti un pericolo reale:
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Mar Ligure: presenza stagionale dello squalo elefante.
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Mar Tirreno e Isole Pontine: transito di verdesche.
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Canale di Sicilia: avvistamenti occasionali di squali bianchi.
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Croazia e Adriatico meridionale: zone storiche di riproduzione per alcune specie.
Come contribuire alla salvaguardia degli squali
Chiunque può fare la differenza:
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Evitare il consumo di prodotti a base di carne di squalo, spesso venduti come “palombo” o “nocciolo”.
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Sostenere organizzazioni ambientali che si occupano di protezione marina.
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Promuovere una corretta informazione, contrastando la diffusione di falsi miti.
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Segnalare avvistamenti alle autorità marittime o enti di ricerca per aiutare a monitorare le specie.
Educazione e sensibilizzazione: il primo passo per la tutela
La paura si combatte con la conoscenza. Diffondere una cultura basata su dati scientifici e osservazioni reali permette di superare pregiudizi radicati e avviare processi virtuosi di tutela ambientale. Gli squali non sono mostri, ma guardiani invisibili degli oceani.
Riscrivere il rapporto tra uomo e squalo significa tutelare il mare stesso. Sostenere la conservazione degli squali, comprenderne il valore ecologico e contribuire alla loro protezione è oggi una priorità. La loro sopravvivenza è legata alla nostra.