Se per molti leggere (o farsi leggere) i tarocchi è ormai una prassi, altri hanno qualche esitazione in merito: si chiedono insomma quanto ci possa essere di vero nella cartomanzia, quanto della loro vita e della loro personalità possa essere fedelmente riportato sui tarocchi.

Si tratta di un dubbio più che legittimo a cui ciascuno dovrà trovare una propria risposta.

Cos’è la cartomanzia?

La cartomanzia è una pratica divinatoria che si avvale della lettura di speciali carte stilizzate per ricavare informazioni sulla personalità di un soggetto, per conoscere il passato di un individuo, per indagare sulla sua vita attuale e quant’altro. Si tratta chiaramente di messaggi da interpretare, ma un esperto non esiterà a scioglierne il significato.

A proposito di carte: quelle più utilizzate per portare a compimento un consulto sono generalmente i tarocchi (in tutte le loro varianti), ma non mancano poi i cartomanti specializzati nell’impiego di sibille italiane, lenormand francesi oppure ancora di zingare tedesche o addirittura di semplici carte da gioco.

Chi sono i cartomanti?

I cartomanti sono coloro i quali aiutano i profani a conoscere meglio sé stessi mediante la lettura di carte e tarocchi. Ci si può avvalere di una visita di persona oppure raggiungendo una pagina come questa www.cartomantiditalia.it/cartomanzia/cartomanzia-telefonica si può ricevere un consulto attraverso una telefonata. Chi si rivolge a loro, dato che purtroppo in questo settore non è raro cadere nelle grinfie di lavoratori poco seri, farebbe bene però ad accertarsi della qualità dei servizi offerti e soprattutto della professionalità del sensitivo. Al pari di qualsiasi altra figura lavorativa infatti anche i veggenti possono avere accumulato negli anni più o meno esperienza, aver imparato a conoscere il loro mestiere in maniera molto o poco approfondita oppure ancora agire con correttezza e serietà o soltanto per guadagnarsi da vivere.

Un buon cartomante, al pari di qualsiasi altro professionista insomma, ama il suo mestiere, agisce nell’interesse del cliente, non esita a dare a quest’ultimo delle informazioni precise e dettagliate ed a mettere al servizio del suo interlocutore tutte le conoscenze maturate negli anni.

Cartomanzia: il principio fondante

Il principio su cui si fonda la cartomanzia è quello che le carte da leggere, una volta disposte in maniera ben precisa su un piano d’appoggio, possano essere interpretate secondo metodo intuitivo o sacrale.

Cosa significa tutto questo? Beh, che il cartomante, a seconda della sua esperienza e dell’appartenenza ad una data scuola di pensiero piuttosto che ad un’altra, interpreterà nel primo caso i simboli legati non soltanto alla grafica della carta in sé, ma anche alla sua precisa posizione nel quadro. Ciascuna allegoria insomma verrà utilizzata in maniera tale da stimolare le doti del sensitivo, doti che molto hanno a che fare in questo caso con le percezioni istintive e con l’inconscio. Chi si rivolge ad un cartomante che adotta questa metodologia finisce sempre per approfondire la conoscenza di sé stesso.

Diversamente invece il metodo sacrale offre una lettura più approfondita di un dato contesto e della personalità di chi le interroga (anche se in maniera indiretta) lasciando comunque meno spazio al fluire delle percezioni.

Categorie: Curiosità

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